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Un treno

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CATANZARO – In Calabria, complessivamente, dal 2010 a oggi, a seguito dei tagli sui trasferimenti da parte dello Stato, ci sono stati tagli nel servizio ferroviario pari al 26,4% e un aumento totale di tariffe del 20%. Nella regione è di 335 il numero giornaliero di corse (Ferrovie della Calabria 162, Trenitalia 173). Sono alcuni emersi dal rapporto Pendolaria 2016 di Legambiente, presentato a Palermo.

«Un altro dato sconcertante – è scritto in una nota – è l’età media dei treni circolanti che in Calabria è di 22,1 anni. Ma ancora più sconcertante è che il 71,3% dei convogli ha più di 15 anni di età. In particolare è la fascia Ionica ad essere più colpita e penalizzata ma in generale, sia che si tratti di convogli gestiti da Trenitalia sia per quelli di Ferrovie della Calabria, si vedono circolare treni (circa 120 in tutto) che aggravano la già difficile situazione del servizio, creando molto spesso ritardi a causa di porte guaste».

Anche i livelli di comfort dei pendolari, secondo Legambiente, «sono desolanti vista l’assenza di climatizzatori nella grande maggioranza delle carrozze e dei guasti molto frequenti anche ai servizi igienici».

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Nella classifica delle 10 linee peggiori d’Italia che Legambiente ha diffuso lo scorso dicembre, la Calabria è al terzo posto con la Reggio-Taranto. «Con il nuovo orario – afferma Legambiente – da Reggio a Taranto vi saranno solo 4 collegamenti al giorno (di cui un solo Intercity diretto con oltre 7 ore di viaggio) e il treno più veloce impiega 6 ore e 15 minuti, con tre cambi a Paola, Castiglione Cosentino, Sibari. Ma da Sibari il treno non c’è più, per cui si continua in pullman. I pullman in generale risultano più competitivi e, ad esempio partendo da Villa San Giovanni, impiegano 5 ore e 45 minuti. Eppure l’infrastruttura esiste dal 1875, con 470 km lungo la costa e un enorme bacino di utenza, pari a più della metà della popolazione calabrese. Purtroppo la linea continua a vedere ennesimi assurdi tagli al servizio, pari al 20% dal 2010, con la cancellazione di 2 intercity, 4 intercity notte, 5 espressi, 7 treni espresso cuccetta, 2 treni interregionali. Continuiamo ad assistere da parte del Governo e delle Regioni all’assenza di qualsiasi idea di rilancio, che porta di fatto all’abbandono della linea ionica a vantaggio del trasporto attraverso pullman con investimenti stradali. La linea è a binario unico, ma l’obiettivo non deve essere il raddoppio (perché si può aumentare enormemente il numero di treni senza problemi) ma l’elettrificazione (oggi presente solo tra Taranto e Sibari) e il potenziamento del servizio con nuovi collegamenti e moderni treni, come dovrebbe essere scontato in un Paese europeo. Da quest’anno va meglio tra Sibari e Catanzaro con l’introduzione di 2 nuovi treni Swing diretti, ma la condizione dei pendolari su questa linea rimane critica e l’offerta inadeguata. Migliora la situazione della linea Catanzaro Lido-Lamezia. Infatti dopo un taglio di circa 10 milioni di euro da parte della Regione sul Contratto di Servizio avvenuto nel 2014 la linea fu classificata come tratta a scarso traffico e vedeva 1 collegamento al giorno (per senso di marcia) di cui solo 3 con treni regionali. Nel 2015 si è tornati almeno ad incrementare i treni regionali arrivando a 7 coppie al giorno ed attualmente ad 11. Il resto rimane comunque sostituito con autobus. I disagi rimangono perché ancora i tempi di percorrenza, in attesa della velocizzazione dell’infrastruttura, non risultano competitivi con 45 minuti di tragitto».

«Molti altri interventi – prosegue Legambiente – devono essere accelerati in Calabria. Ad esempio il servizio del treno ‘Tamburellò, il collegamento Melito Porto Salvo-Reggio-Rosarno. La Regione ha deciso nel 2011 di finanziare e garantire la presenza di questo treno indipendentemente dai lavori autostradali. Con l’istituzione della fermata ‘Aeroportò il servizio è stato rilanciato nel 2013, sempre finanziato dalla Regione Calabria e, dopo un periodo che vedeva il passaggio di sole 7 coppie di treni al giorno, sono state istituite finalmente 11 coppie di treni».

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