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L'allestimento del palco per il Capodanno Rai in piazza Mario Pagano a Potenza (foto MATTIACCI)

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POTENZA –  Il Capodanno in diretta Rai da Potenza non è un fattore di concorrenza per alberghi, ristoranti e locali che tradizionalmente organizzano il classico cenone di fine anno. Dall’osservatorio Federalberghi-Fipe-Confcommercio in tutta la provincia di Potenza si registra lo stesso numero di eventi gastronomi ci e di festa del Capodanno 2015. Anzi con l’apertura di nuovi locali di tendenza, specie rivolti ai più giovani, ci sono più appuntamenti per soddisfare la voglia dei giovanissimi di festeggiare dopo il cenone in casa con famiglia e conoscenti più stretti per ritrovarsi in un ambiente più adatto. Ristoratori ed albergatori – sottolinea Michele Tropiano Federalberghi – sono molto attenti ai prezzi con proposte un po’ per tutte le tasche che variano da un minimo di 40 euro sino ad un massimo di 130 euro secondo i piatti contenuti nel menù e in base all’intrattenimento musicale. Ci sono poi pacchetti albergo-cenone che sono studiati su misura di famiglie con bambini e comitive invogliando a fermarsi almeno un paio di giorni con tariffe medie tra 60-80 euro procapite (compreso il Cenone). Grande attenzione degli chef è rivolta alla rivisitazione dei piatti della cucina lucana con quel tocco di fantasia-creatività-originalità che il menù della festa più importante dell’anno richiede. Quanto al Capodanno da piazza Mario Pagano – continua il dirigente di Confcommercio – i target a cui ci rivolgiamo per la festa in albergo, al ristorante, nel locale sono profondamente diversi e poi tutti in quest’occasione hanno potenziato il numero di schermi tv o persino di schermi giganti per seguire l’evento Rai consumando il grande cenone di almeno 7 portate. 

Tra le novità, l’incremento di arrivi in provincia di Potenza di salernitani che – confessano ad albergatori e ristoratori – “non ne possono più” dell’afflusso a Salerno per le Luci d’Artista ed hanno bisogno di staccare la spina con lo stress della folla allontanandosi dal capoluogo campano. Positivo anche il numero di arrivi da Matera e provincia sempre secondo la tendenza di allontanarsi dalla propria città e riscoprire luoghi e gastronomia del territorio. 

Secondo la consueta indagine della Fipe, il 12,1% degli italiani si recherà in un locale pubblico, mentre il 2,6% consumerà il cenone di fine anno in un ristorante all’estero, dato questo in calo soprattutto a causa della minore propensione a recarsi all’estero registratasi nel 2016. Di questi 7,5 milioni la maggioranza saranno giovani, residenti al Nord e non coniugati. Resterà invece a casa per il consueto cenone l’85% degli intervistati, in maggioranza over 55, residenti nelle grandi aree metropolitane del Centro e del Nord Est e le famiglie (nel 2015 il dato si attestava all’83,4%). 

Dall’analisi dei dati raccolti traspare infine l’ottimismo dei ristoratori: ben 8 ristoratori su 10 ritengono di poter fare il pienone la sera di S. Silvestro. Tra gli intervistati il 43,4% ritiene alta la probabilità di poter registrare il “tutto esaurito”, il 37,7% pensa che la probabilità sia media, mentre solo il 18,9% è poco fiducioso di poter vedere il proprio locale al completo. Per quanto riguarda invece il turismo, Federalberghi stima che saranno circa 7,3 milioni gli italiani (circa 6,2 milioni nel 2015) che si muoveranno dalla propria città, dormendo almeno una notte fuori casa, per un +18,9% rispetto al 2015. Per chi resterà in Italia la vacanza preferita sarà in montagna, seguita da una città diversa da quella di residenza, dalle città d’arte maggiori e minori, dal mare. Mentre per chi andrà all’estero le grandi capitali europee assorbiranno l’84% della domanda. Quanto all’alloggio sarà preferita la casa di parenti o amici, seguita dall’albergo , dai B&B e dall’appartamento in affitto. 

A Capodanno gli italiani in vacanza dormiranno in media 3,9 notti fuori casa rispetto alle 4,1 notti del 2015, per una spesa media pro-capite, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo, divertimenti di 596 euro, come nel 2015, (in Italia da 489 euro, all’estero 1.063 euro), pari ad un giro d’affari di 4,4 miliardi di euro (+18,9% rispetto al 2015). 

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