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CATANZARO – Dopo mesi di stipendio maturati e non pagati e diverse promesse non mantenute, un gruppo di lavoratori della fondazione Calabria Etica ha occupato la sede di Catanzaro. In particolare, sono i lavoratori impiegati nel progetto “Articolo 34”, composto da tre bandi e relativi all’ampliamento ed all’ammodernamento degli Enti formativi pubblici e privati in Calabria, che già da due giorni stanno portando avanti la protesta.

Il loro portavoce, l’architetto Francesco Piraino, ha spiegato che i dipendenti sono alle prese con otto mensilità non pagate ed in alcuni casi anche con il pignoramento dei contratti. «Il progetto, costituito nel 2014 con la messa a disposizione dei bandi e con l’arrivo di circa 350 buste, si è occupato sia della parte tecnica che di quella giuridica ed amministrativa» ha sottolineato l’architetto Piraino «tuttavia non sono mai state composte le commissioni per poter dare ai beneficiari quello che gli spetta, dunque tutti i collaboratori del progetto non sono stati mai pagati finora».

Le promesse e le rassicurazioni del presidente della Regione Mario Oliverio si sono fossilizzate nel parapiglia burocratico della Regione Calabria mentre l’intero palazzo è stato tappezzato di striscioni da parte della delegazione di lavoratori in attesa di una risposta non solo politica ma anche e soprattutto economica.

Da una parte il generale dirigente del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria, Antonio De Marco, afferma che il commissario straordinario della Fondazione Calabria Etica, Carmelo Barbaro, non fornirebbe le rendicontazioni; dall’altra, Barbaro sostiene che De Marco non vuole firmare i pagamenti.

«Non si tratta solo dei soldi» sottolinea uno dei lavoratori in protesta «qui si tratta anche della nostra dignità umana, l’occupazione si protrarrà fin quando non riceveremo segnali concreti e delucidazioni in merito all’intera vicenda». 

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