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Potenza di una foto. Il bravo Cosimo Martemucci ha colto in uno scatto la scossa. L’impetuosa schiacciata di Kyle Austin trasmette il senso della svolta che la Bawer può dare, a partire da ieri sera, alla sua stagione. Mancavo al palaSassi da un po’, da quella partita contro Agrigento che avrebbe potuto scrivere un’altra storia. Ho letto articoli e visto highlights di un finale di regular season complicato, in cui il giocattolo sembrava essersi rotto. Ci vuole poco a minare l’equilibrio delicatissimo di uno spogliatoio. Certe dinamiche serve averle vissute per comprenderle fino in fondo.
Poi la scossa. I playoff, si sa, sono un’altra storia. Scivolata fino a un assurdo ottavo posto Matera apre i quarti di finale espugnando Treviglio, ribaltando l’inerzia della serie. La Bawer è ancora viva. Poi gara 2, sempre in Lombardia, non va per il meglio. Sull’1-1, quando si gioca al meglio delle 5, gara 3 è essenziale. Il pubblico del palaSassi ha dimostrato di non crederci fino in fondo, almeno in avvio. Tanti i vuoti, nulla a che vedere con i playoff di un anno fa (Agrigento, poi Torino) quando non c’era spazio nemmeno per uno spillo.
Le squadre si conoscono a memoria, non si decolla. Gi arbitri inizialmente lasciano correre, poi prendono a fischiare nervosamente. Senza uniformità di metro. C’è tensione e la Bawer scivola a meno dieci, tenuta a galla solo dal grande inizio di partita di Iannuzzi. Un collega mi rassicura: “E’ il più emotivo, se entra in partita lui gli altri lo seguono”. Succede. La partita è brutta, vive di intuizioni difensive dalle panchine e percentuali scadenti. Poi cambia il vento. “Centimetro dopo centimetro”, come piace a coach Benedetto. Gli americani passano da quella faccia un po’ indolente a esultare per ogni canestro. Jones, poi la schiacciata di Austin. Contropiede perfetto. E’ 2-1, con l’occasione sabato sera al palaSassi di staccare il biglietto per una semifinale (ce la farà Casalpusterlengo?) che aprirebbe orizzonti senza limiti.
Travolti dal momento d’oro del calcio lucano ci eravamo un po’ dimenticati della Bawer, non del tutto incolpevole – a dir la verità – nell’aver lasciato ad altri la ribalta. Ma è utile ricordarsi in questo momento cosa rappresenta questa società. E’ il vertice del movimento cestistico in Basilicata, capace di attrarre al palaSassi appassionati anche dalla provincia e da Potenza. E’ la società che meglio ha colto quanto può essere produttivo l’abbinamento sport-cultura, sposando la campagna per Matera 2019 e portandola in giro per l’Italia. E’ la società che si è legata a un allenatore con un progetto pluriennale, mosca bianca nella terra dell’improvvisazione. E’ una squadra forte, più di quanto ha raccontato la classifica.
Qualche scricchiolio, in una stagione lunga e difficile, non può far dimenticare tutto ciò. I playoff servono a rinfrescare la memoria, con la loro atmosfera frizzante. Servirà anche il pubblico delle grandi occasioni, in gara 4. Occhio alle squadre che sanno vincere le partite brutte, anche tirando col 35 per cento. Sono quelle che arrivano più lontano.
Twitter @pietroscogna
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