3 minuti per la lettura
VIBO VALENTIA – E’ salito sul silos dove gli operai stanno protestando ininterrottamente da 17 giorni per difendere il loro lavoro. Il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, è arrivato nell’impianto di Vibo Marina e ha tuonato: «Credo che la prima strada da esplorare sia la responsabilizzazione dell’Italcementi, come è stato fatto in altri casi simili. Un’azienda così importante non può dire vado via e basta. Noi – ha aggiunto – cercheremo di fare la nostra parte, ma la Regione deve essere partecipe. Stiamo seguendo questa delicata vicenda, che rappresenta senza dubbio il segnale di un problema gravissimo che caratterizza questo territorio più di altri. Stiamo cercando, con molte difficoltà, di dare risposte ma il problema è di più ampio livello. Per quanto mi riguarda, il primo passo che farò sarà quello di parlare con il Ministro per lo Sviluppo Economico».
Ad accompagnare Fassina, nell’incontro con i lavoratori dell’Italcementi, c’erano i deputati Bruno Censore, del Pd, e Dalila Nesci, del Movimento 5 Stelle. «Purtroppo – ha detto Censore -, decidendo con una scelta unilaterale di abbandonare un territorio che le ha dato tanto in termini di logistica, maestranze e professionalità, l’Italcementi rischia di compromettere il futuro di circa 200 lavoratori, tra diretti e indotti. Questo non possiamo permetterlo, soprattutto in territorio, come quello Vibones». La giovane deputata grillina si è detta invece soddisfatta della visita di Fassina: «Significa che l’impegno collettivo è servito a togliere i lavoratori da un isolamento pericoloso e ingiusto».
Da parte sua, la società Italcementi ha replicato contestando che «la chiusura dell’impianto di Vibo Marina non dipende da spostamenti della produzione in altre regioni o altri paesi, ma dalle condizioni del mercato del cemento in Italia che registrano un volume di vendite più che dimezzato rispetto a sette anni fa».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA