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NEL triste glossario della cassa integrazione, esistono tre diversi tipi di cassa integrazione. La Calabria, nel mese di aprile, spicca per la cassa in deroga (LEGGI L’ARTICOLO), ma è notevole anche il numero complessivo di ore: un milione e 73 mila ore. Ecco come distinguere le diverse voci:
CASSA ORDINARIA: È prevista per le aziende industriali e dell’edilizia nei casi di sospensione dell’attività produttiva dovuta a eventi temporanei non imputabili al datore di lavoro, situazioni temporanee di mercato e intemperie stagionali. L’indennità è pari all’80% della retribuzione con un tetto massimo fissato anno per anno. Gli interventi sono prorogabili fino a 52 settimane. La cigo è pagata da ogni impresa con un contributo ordinario sul monte retribuzioni lordo (2,2% o 1,9% per le imprese industriali a seconda delle dimensioni aziendali) e con un contributo addizionale sulle integrazioni salariali anticipate (pari all’8% o al 4% delle integrazioni salariali da corrispondere).
CASSA STRAORDINARIA: È prevista per le imprese industriali, edili, imprese editrici con più di 15 dipendenti, imprese commerciali con più di 50 dipendenti, imprese appaltatrici di mensa e di pulizia il cui committente sia interessato alla cigs, vettori aerei. Spetta nei casi di ristrutturazione, riconversione e riorganizzazione aziendale, crisi aziendale e procedure concorsuali. Nei casi di ristrutturazione e riconversione aziendale può arrivare a 24 mesi prorogabili due volte per 12 mesi (48 mesi al massimo nel Sud, 36 nel Centro Nord). L’indennità è pari all’80%. La cigs è finanziata dai datori di lavoro e dai lavoratori con un contributo dello 0,9% (0,6 l’azienda e 0,3% il lavoratore) sulla retribuzione lorda. C’è inoltre un onere a carico dell’impresa pari al 4,5% o al 3% delle integrazioni salariali anticipate rispettivamente per quelle con più di 50 o fino a 50 dipendenti. L’ammontare del contributo addizionale è raddoppiato del 50% se il trattamento si protrae oltre 24 mesi. Non può essere accordata, secondo quanto previsto dalla riforma del lavoro in caso di cessazione di attività dell’azienda.
CASSA IN DEROGA: È il terzo tipo di Cig ora esistente. Spetta anche agli apprendisti e ai lavoratori e in somministrazione (interinali). Spetta dopo aver esaurito gli interventi ordinari e alle aziende non ammesse alla cig ordinaria e alla cigs. La durata è stabilita negli accordi territoriali o nei provvedimenti di concessione. Comunque i periodi di cig in deroga non devono essere computati ai fini del raggiungimento del limite di 36 mesi nel quinquennio previsti per la cigs. Nel 2011 sono stati spesi 678 milioni per prestazioni e 677 previsti per la copertura della contribuzione figurativa (per un totale quindi di oltre 1,3 miliardi) a fronte di appena 25 milioni di contributi, mentre nel 2012 la spesa è schizzata superando i 2,3 miliardi. Ecco come
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