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CATANZARO – Manifestazione a Catanzaro, davanti alla sede della Presidenza della Regione, di operatori, religiose e piccoli utenti delle case famiglia per minori della Calabria.   Al centro del sit-in pacifico la richiesta di un incontro con il presidente della Regione Scopelliti per sollecitare l’adeguamento delle rette, ferme al 2009, pagate alle strutture socio – educative (80 solo nella provincia di Cosenza e oltre un centinaio in tutta la regione) che si occupano dell’assistenza a famiglie e minori a rischio.   

«Stiamo chiedendo maggiore attenzione al governatore Scopelliti – dice Gianni Romeo, responsabile coordinamento centri diurni e case famiglia per minori – su queste tematiche che sono importantissime. Da un po’ di tempo manifestiamo il nostro disagio perchè siamo impossibilitati a mandare avanti i servizi con il costo della vita attuale e considerando che la Regione promette però non mantiene».   

«Noi lamentiamo una retta – ha aggiunto Romeo – definita omnicomprensiva che, però, è la più bassa d’Italia: parliamo di 31 euro al giorno a bambino. Quello che noi diciamo è che non è giusto scaricare in questo momento di crisi e di mancanza di fondi sulle famiglie e sui ceti più deboli. Quindi, vorremmo che si vedesse la problematica da un altro punto di vista: non un costo da sostenere ma un investimento da fare. I bambini meritano più attenzione e meritano di essere trattati diversamente, anche perchè non hanno che noi. La nostra è una battaglia di civiltà. Del resto le promesse fatte, anche lo scorso anno, non sono mantenute e, anzi, sono state smentite dai fatti». 

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