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GIOIA TAURO – Bilancio tutto sommato positivo quello emerso dalla convocazione della prima edizione degli “Stati Generali” del porto di Gioia Tauro. Un appuntamento voluto dall’europarlamentare del Pd Pino Arlacchi insieme ai sindaci di San Ferdinando Domenico Madafferi e di Gioia Tauro Renato Bellofiore che dovrà avere cadenza annuale. Alla fine della due giorni di dibattiti è stato fissato un calendario di dieci punti sui quali impegnare tutti i soggetti che si sono confrontati. Si parte dalla creazione della Zes (zona economica speciale) come strumento per incentivare gli investimenti e all’istituzione di uno sportello unico in grado di snellire le procedure burocratiche alle richieste di eventuali investitori nell’area industriale. Cosa non facile, vista l’attuale normativa e le competenze che quest’ultima assegna a vari enti nella gestione di aree e servizi. Altro punto ritenuto strategico è quello della promozione internazionale dello scalo portuale e delle potenzialità delle aree retrostanti. Un punto o che però in qualche modo è rimasto monco visto che nella due giorni nessuno tranne il vicario generale della Diocesi di Oppido -Palmi don Pino De Masi si è posto il problema di come liberare i capannoni occupati ed abbandonati dagli imprenditori che hanno solo lucrato i finanziamenti della 488.
Un problema, quest’ultimo, che dovrà essere affrontato concretamente prima che, come ha detto Don Demasi, quei capannoni vuoti vadano a finire nella mani della ‘ndrangheta attraverso loro prestanomi. Per incentivare, poi, il trasporto merci dal porto di Gioia Tauro si punta anche al riconoscimento del cosiddetto “ferro-bonus” ma anche a sistemi non meglio precisati per incentivare il transhipment . Un altro punto quale gli “Stati Generali del Porto” insistono è quello della revisione delle concessioni agli operatori dell’area portuale. Ma anche in questo caso non è stato specificato perché ciò debba avvenire e soprattutto con quali obiettivi. L’eliminazione del vincolo ambientale sull’area industriale. Un vincolo esistente da decenni a tutela di un’area riconosciuta dall’alto valore ambientale, ma che non è servito ad impedire la realizzazione di ben due termovalorizzatori . Tra i punti ritenuti strategici la realizzazione del Gateway ferroviario già finanziato dalla regione per il quale l’Autorità Portuale sta predisponendo il bando, e le infrastrutture portuali e ferroviarie inserite nell’Apq. Tra i punti prioritari è stato individuato anche quello relativo alla realizzazione da parte di Rfi di tariffe ferroviarie più competitive. L’ istituzione di un referente unico interministeriale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la certificazione di sicurezza
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