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E’ VIBO Valentia la provincia che in Calabria ha contribuito con la cifra più bassa al gettito ricavato dall’Imu; Cosenza, al contrario, quella che ha versato la cifra più alta. E non è solo un problema di dimensione del territorio, perché gli 11 milioni e 166.875 euro raccolti in totale nel Vibonese pesano su ciascun abitante, neonati inclusi, per 67,17 euro, mentre i 66 milioni e 084.083 euro del Cosentino hanno invece un impatto pro capite ben più alto: 89,90 euro.
I dati emergono dalle tabelle del ministero del Tesoro, che scorporano il gettito della nuova tassa sugli immobili provincia per provincia, rivelando anche che dei 9,6 miliardi incassati a giugno, 3,95 vanno allo Stato, con una percentuale superiore al 41%. A livello nazionale risulta che la provincia di Roma ha pagato più di tutte le altre, versando oltre 1 miliardo di euro per l’Imu, quasi quanto Milano e Torino messe assieme. E’ come se ciascuno dei residenti avesse versato 236,38 euro. E nel complesso, di questa cifra, allo Stato vanno 370 milioni e 136.938 euro: la Calabria intera, per intendersi, ha versato poco più della metà, che poi è pari all’1,8% del contributo raccolto in tutto il Paese.
Dopo Cosenza, è Reggio la provincia che in termini assoluti ha speso di più nei versamenti a giugno (43.292.362 euro), seguita da Catanzaro (28.707.711 euro). Molto più giù Crotone (11.632.837) e Vibo, che è terz’ultima anche a livello nazionale, davanti solo al Medio Campidanio e all’Ogliastra. Rapportando i dati agli abitanti, dopo Cosenza c’è Catanzaro (77,95 euro pro capite) e Reggio (76,38 euro), mentre Vibo supera Crotone (66,65 euro).
Di queste cifre, interessante rilevare quante vanno ai Comuni: 36.799.232 euro nel Cosentino, 24.005.630 nel Reggino, 15.414.836 nel Catanzarese, 6.155.166 nel Crotonese e 5.990.941 nel Vibonese. E questa è solo la prima rata: il resto, i calabresi, lo pagheranno a fine anno.
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