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COSENZA – «Ci sarà anche per la Calabria la compensazione di crediti e debiti che nella versione attuale potrebbe apparire escludere quelle regioni che hanno delle situazioni commissariali». Lo ha detto stamane Fabrizio Barca, ministro per la Coesione Territoriale. Nei giorni scorsi, l’emanazione dei decreti governativi sul rimborso dei crediti vantati dalle aziende nei confronti della pubblica amministrazione aveva destato polemiche per via dell’esclusione delle regioni in deficit sanitario (fra cui la Calabria) dai benefici previsi. «Su questo – ha precisato Barca – il Governo sta lavorando in queste ore: verrà presentato un emendamento in serata». «Il pregiudizio non è nei finanziamenti, ma è nel giudizio sulla loro efficacia. Il punto – ha spiegato parlando con i giornalisti – è che ogni volta che uno mette i fondi in una regione come la Calabria, soprattutto se mette i fondi su cose ambiziose come la ricerca e l’innovazione, la sensazione di un pezzo di Paese è che i soldi si stiano buttando».  «Perchè – ha spiegato ancora il ministro – la Calabria è anche altro, è anche situazioni di grave esclusione sociale, la Calabria è anche fortissima criminalità organizzata. Una regione così ha il dovere e l’opportunità di dire no. In questa stessa regione ci sono punte importanti: l’università della Calabria è una delle più grandi università residenziali d’Italia che accomuna qualità dell’insegnamento e capacità di presa e di ricerca. Bisogna trovare il modo di raccontarla anche ai cittadini del sud. Se i calabresi non sono convinti che si possa fare ricerca in campi avanzati, tanto meno si convinceranno gli italiani».

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