3 minuti per la lettura
GLI oltre 5.200 lavoratori Lsu ed Lpu della Calabria sono scesi in piazza per sollecitare una soluzione alla loro vertenza. L’adesione, secondo quanto comunicato le federazioni sindacali di categoria aderenti a Cgil, Cisl e Uil, è stata «superiore ad ogni aspettativa». Lo sciopero regionale è stato proclamato unitariamente da Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uil Temp, che parlano di «un segnale forte del Sindacato e dei lavoratori all’immobilismo del Governo ed al silenzio della Regione».
«I presidi, le manifestazioni pubbliche e soprattutto le interruzioni dei servizi derivanti dallo sciopero – affermano – ne sono la testimonianza più efficace. Impiegati e dipendenti comunali spostati con ordini di servizio dai compiti abituali per sopperire all’assenza di Lsu e Lpu. Servizi di assistenza e accompagnamento di bambini e studenti nei servizi di scuola Bus ha pesanti disagi e raccolta dei rifiuti sospesi in molte città, disservizi diffusi negli uffici, rappresentano – secondo i sindacati – la dimostrazione di come questi lavoratori siano indispensabili e come di fatto fanno parte ormai da oltre un decennio dell’organico dei comuni. Moltissimi i comuni e le Comunità Montane – si fa rilevare – dove il 100% dei Lsu e Lpu si è astenuto dal lavoro, i più significativi: Lamezia Terme, Soveria Mannelli, Chiaravalle Centrale, Curinga, Pianopoli, S. Pietro a Maida, Pizzo, S Giovanni in Fiore, Longobucco, Luzzi, Rogliano, San Lorenzo Bellizzi, Malito, Castrolibero, Grimaldi, Frascineto, Villapiana, Castrovillari, Verbicaro, Saracena, Oriolo, Montegiordano, Amendolara, Laino Borgo, Francavilla Marittima, le Comunità Montane del Pollino, Silana, dell’Unione delle Valli, del Savuto».
Nei Comuni di tutte le province calabresi, «a partire da di Gioia Tauro, Rossano, Acri, Altomonte, Polistena, Rosarno, Scalea, Laureana, Paola, San Marco Argentano, Bisignano, Taurianova, Cerva, Oppido, Scalea, Guardia Piemontese, Mongrassano, Casole Bruzio, San Martino, Cittanova, Oriolo, Cinquefrondi, Fossato Serralta, San Ferdinando, Casole Bruzio, Tortora la percentuale di adesione media allo sciopero – affermano i sindacati – è superiore all’80%».
«In molti comuni, oltre ai presidii, le amministrazioni comunali – si evidenzia – hanno messo a disposizione le sale consiliari dove si sono tenute assemblee pubbliche con la partecipazione anche dei sindaci che hanno inteso inoltre segnalare alle Prefetture di competenza lo stato di disagio dei lavoratori in sciopero. Una partecipazione, massiccia, compatta, che – continuano i sindacati – testimonia la determinazione degli Lsu e Lpu a rivendicare nei confronti della Regione e del Governo un’attenzione specifica, con l’istituzione di un tavolo nazionale con le parti sociali, per individuare una soluzione e superare lo stato di precarietà, garantire il pagamento dei compensi, e soprattutto ottenere il riconoscimento dei contributi previdenziali per il lavoro svolto da 15 anni, in enti pubblici, comuni, province, comunità montane».
L’azione di mobilitazione, aggiungono i sindacati, «proseguirà e si intensificherà nelle prossime settimane, con lo sciopero regionale dell’8 di giugno a Catanzaro e ci aspettiamo in quella data – si legge nel documento – una risposta da parte del Presidente Scopelliti, consapevoli che occorre certamente un intervento del governo nazionale ma che la Regione non può sicuramente sfuggire alle proprie responsabilità, perchè se non arriveranno, in quella data, risposte positive e concrete si terrà, entro la fine di giugno, uno sciopero a valenza nazionale».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA