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Fincantieri

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Di leoni da tastiera è pieno il web. Compresi quei luoghi, come LinkedIn, che dovrebbero esserne liberi. E così capita di imbattersi, in coda a un articolo che parla del boom di “cento e lode” al sud, nel commento di un utente che sentenzia sprezzante: «Le aziende serie si guardano bene dall’assumere i 110 e lode del Sud».

E, al netto dell’errore che lo porta a confondere diploma con laurea, il commento andrebbe forse derubricato alla performance, appunto, di un leone da tastiera. Non fosse per un dettaglio: dal job title che su LinkedIn compare sempre accanto al nome, si legge chiaramente che l’autore del post è un manager di Fincantieri. Proprio quella Fincantieri che non più di due mesi fa ha firmato un accordo strategico con l’Università della Calabria, profondo Sud Italia. L’improvvido messaggio del manager Fincantieri – cancellato dal social, ma conservato negli screenshot – rimbalza così, tra whatsapp e mail, sugli schermi di telefoni e pc di tanti docenti dell’ateneo calabrese, scatenando non pochi malumori. 

«Delle due l’una: o c’è molta ipocrisia o c’è molto pregiudizio infondato, fate voi» scrive Riccardo Barberi, ordinario di Fisica, sull’attivissimo Unical2020, gruppo Facebook di discussione dedicato all’ateneo e al mondo universitario. 

In realtà, anche in Fincantieri il post avrebbe suscitato un misto di stupore e irritazione, spingendo l’azienda a prenderne subito le distanze. E non solo per via dell’accordo fresco di firma: in Fincantieri lavorano tanti ingegneri e professionisti laureati in atenei del Mezzogiorno.

 Lo stesso amministratore delegato Giuseppe Bono – che è nato a Pizzoni, in provincia di Vibo Valentia, ed è «orgogliosissimo» delle sue origini calabresi, come ci raccontano dall’azienda – ha studiato a Messina. 

L’AZIENDA REAGISCE

 «Fincantieri è convinta che il Meridione sia un importante bacino di eccellenze in termini di standard accademici. Prova ne è il protocollo che il gruppo ha sottoscritto nel maggio scorso con l’Università della Calabria, una delle maggiori del sud Italia – dice l’azienda al Quotidiano del Sud – L’accordo è volto a stabilire nuovi rapporti di collaborazione nei settori dell’ingegneria civile, industriale e dell’informazione, proprio al fine di creare una più ampia sinergia tra l’offerta formativa universitaria e le esigenze del mondo del lavoro. La volontà di portare avanti questo progetto con grande convinzione è testimoniata dal recente workshop di due giorni, tenutosi a metà luglio, durante il quale l’azienda ha prima presentato le principali attività in ambito di ricerca e trasferimento tecnologico, per poi incontrare i gruppi di ricerca dell’ateneo, con i quali ha approfondito i temi dai quali potrebbero nascere nuove collaborazioni». 

VINCERE I PREGIUDIZI

 Il referente per l’Unical dell’accordo con Fincantieri, Alfredo Garro, getta acqua sul fuoco. 

«L’uscita infelice di uno dei 21mila dipendenti di Fincantieri non può certo passare per la posizione dell’azienda – dice Garro – L’interesse di Fincantieri verso la nostra università è evidente: già la sola presenza all’Unical dell’amministratore delegato e del direttore divisione navi mercantili per la firma dell’accordo e poi di otto esperti dell’azienda per il workshop organizzato poche settimane fa sono segnali importanti – dice Garro, professore di Sistemi di elaborazione delle informazioni del Dimes, il dipartimento di Ingegneria informatica. Modellistica, elettronica e sistemistica dell’ateneo calabrese –  Probabilmente dovremmo investire di più per fare della reputazione costruita negli anni presso le aziende un brand».

Già il curriculum di Garro – laureato all’Unical – potrebbe aiutare a smontare il pregiudizio, a quanto pare ancora duro a morire, verso gli atenei meridionali. Visiting professor presso il Johnson Space Center della Nasa nel 2016 – primo europeo, insieme a un suo dottorando, a essere ospitato  presso la divisione di “Modeling and Simulation” del Centro – da gennaio 2020 Garro diventerà presidente di Aise (l’associazione italiana di Systems Engineering). È la prima volta che tocca a un accademico: l’attuale presidente viene da Ibm Italia, prima ancora è toccato a Fincantieri, Leonardo, Tetrapak e così via. Insomma, le aziende, che di Aise sono soci  corporate, per il prossimo biennio cedono il passo e lo fanno in favore di un laureato del Sud.

Un caso isolato? Il pregiudizio dell’improvvido manager di Fincantieri dal commento facile è o meno diffuso tra le aziende?

«Guardi, io insegno nel corso di laurea di Ingegneria informatica e posso dirle che i nostri laureati non hanno problemi a trovare lavoro. Buona parte lavora già a tre mesi dal conseguimento del titolo e spesso non deve neanche lasciare la propria regione» dice Garro. 

Nel settore dell’Ict diverse aziende hanno ormai messo radici anche in Calabria, a Rende, per stare  “vicini” ai neoingegneri Unical. È il caso, ad esempio, di Ntt Data, che qui ha uno dei suo centri di ricerca (insieme a Tokyo e Palo Alto).

 «ASSUNTI PRIMA DELLA LAUREA»

 Pochi metri più in là rispetto al dipartimento di Ingegneria informatica, troviamo le aule frequentate dagli ingegneri gestionali dell’Unical. 

Di loro i dati Almalaurea ci dicono che a tre anni dal conseguimento del titolo hanno già trovato lavoro nel 92 per cento dei casi. Proprio come i colleghi di altri atenei italiani, se non meglio. 

«Le aziende vengono a reclutarli anche prima della laurea» racconta Francesca Guerriero, presidente del corso di laurea. Lo scorso anno, a settembre, su 24 neolaureati, oltre la metà aveva già un contratto in tasca.

L’associazione degli ex studenti di Ingegneria gestionale nata a dicembre aiuta il corso di laurea anche a tenere le fila delle storie di successo dei propri laureati, in Italia e all’estero. Come quella di Alessandro Grosso, laureato nel 2005, oggi direttore generale Fleet & Business Sales del gruppo Fiat Chrisler Automobiles per Europa, Medio Oriente e Africa. O Maria Francesca Nociti, laurea nel 2007 e manager per Eni. Alessandro Franzì, invece, ha terminato gli studi nel 2013 e oggi è Corporate Business Innovation Specialist in Msc crociere, facendo la spola tra Ginevra, Milano, Torino e il cantiere navale di Saint-Nazaire. Il collega Roberto Ceravolo è volato invece prima negli States – ha lavorato per Msc Shipping Company tra Baltimora e New York – e da pochi mesi è stato chiamato da Vodafone Automotive, a Milano, come bids and pricing manager.

E Fincantieri? C’è anche lei: almeno tre brillanti neolaureate calabresi – tutti da 110 e lode – sono state assunte dalla divisione navi mercantili nel corso degli ultimi due anni.


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